La storia di una zucca (anzi due), e di due dolci di Al-Andalus che anticamente forse erano uno
Benvenuti nella storia della cucina iberica
Dimenticate per un momento il pumpkin spice latte.
Si, siamo in autunno ma in Portogallo tutto è ancora in fiore. E cosí, scambiamo le spezie autunnali con mandorle fresche e... zucca.
Ma come, ma siamo seri?
Ebbene sí: in Portogallo e Spagna esiste una zucca che possiamo definire davvero la regina della pasticceria del Sud Europa. Ha un sapore fresco e dolce e si abbina bene al clima più caldo.
Cucurbita ficifolia: questo è l'etereo nome botanico di una zucca così speciale, originaria del Sudamerica, ma adattatasi molto bene alla penisola iberica. Si chiama in Portogallo con il nome musicale di abóbora gila o chila.
Erede di un’altra zucca, tutta mediterranea questa, che però é stata soppiantata dalla cugina americana - che probabilmente é più facile da coltivare.
Nel sud del Portogallo, i dolci con gila sono un alimento base della pasticceria tradizionale.
In Alentejo e Algarve trova il massimo splendore per questo ortaggio, un ingrediente segreto che aggiunge un tocco di prelibatezza ai soliti zucchero e uova, ed è ampiamente utilizzato nella produzione di dolci e confetteria tradizionali portoghesi.
In Spagna questa zucca viene utilizzata per preparare una marmellata conosciuta come cabello de ángel (capelli d'angelo) e viene utilizzata per farcire torte, dolci e pasticceria. Il nome è dovuto alla sua consistenza, con le sue fibre vegetali ricoperte di zucchero e quasi filettate, fanno sembrare capelli divini e deliziosi.
C'è un nome molto carino per una di queste delizie andaluse, fatte con la zucca gila: Bienmesabe Antequerano.
Letteralmente la “buona degustazione di Antequera”.
Deve essere davvero buonissimo: la ricetta prevede uova, zucchero, biscotti, mandorle e gila, ottenendo una sorta di cheesecake di verdure, senza formaggio.
E nel nostro delizioso Portogallo?
Anche qui questa zucca è la regina della pasticceria. Andiamo quindi verso la città di Silves, nell'Algarve occidentale.
Questa meravigliosa città dai mattoni rosso porpora, un tempo era la culla del regno occidentale di Al-Andalus.
Poeti e re hanno passeggiato per i suoi stretti sentieri e la loro eredità è ancora tra noi. Come in Sicilia, in Italia, dove trascorsero secoli gli arabi, anche qui i dolci sono fatti con pasta di mandorle e zucchero.
Un magnifico esempio è la prelibatezza locale Morgado de Silves. Una torta splendidamente decorata, ripiena di marmellata di zucca Gila e mandorle. A Évora lo stesso dolce, simile nelle forme e nella storia, si chiama Morgado de Èvora.
Questa torta è un vero e proprio inno alla storia del Portogallo: attraverso le mandorle ci ricordano i mille anni di splendore arabo, e attraverso la gila, ricordiamo le centinaia di anni di esplorazioni geografiche e di navigazione marittima di questo piccolo paese atlantico.
Il sito governativo che raccoglie tutti i prodotti portoghesi ci racconta che
Nel XV secolo, l'Infanta D. Maria del Portogallo portò con sé, quando sposò Alessandro Farnese, una raccolta di ricette utili. Tra queste ricette, pur senza citare l'Algarve, Infanta conserva la ricetta dell'impasto «Alcofa».
I cosiddetti dolci fini (dolci molto elaborati, a base di mandorle e uova) sono caratteristici della zona costiera dell'Algarve, in contrapposizione ai dolci più rustici delle zone montane, a base di pasta di pane o di fichi.
Eccolo qui, il nostro Al-Andalus, cristallizzato in zucchero e mandorle.
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