La prima volta che sono stata da A Chevicheria di Chef Kiko Martins é stato solo nella primavera del 2024.
Ma come? Mi direte voi.
Un ristorante che sta su tutte le guide e che, con quel polpo gigante attaccato al soffitto, é uno dei posti piú fotografati a Lisbona.
E invece ci ho messo sei anni per venire qui.
L’idea di andare in un posto che sta su tutte le guide e con file di decine di persone - perlopiú turisti - é per me sempre meno allettante. Piú un posto diventa parte del circo turistico gastronomico, meno mi interessa. Ma questa esperienza mi ha insegnato che a volte devo anche io liberarmi dei pregiudizi, e dare un’opportunità.
Dopotutto se TUTTI ci vanno, ci sará un motivo?
A Chevicheria
Sono rimasta davvero sorpresa.
Un’atmosfera elettrica e divertente, non uno di quei posti musoni per persone che sembrano aver ingoiato una scopa. E senza fronzoli: servizio svelto, musica decente, niente di piú e niente di meno che un ristorante, in cui si mangia sí, ed il cibo é ottimo - ma il focus é stare bene e passare un momento divertente in compagnia.
O soli, al bancone, a sbirciare la brigata in azione.
Cucina di fusione, ispirazione peruviana e con un falso risotto di quinoa da perdere la testa, sono tornata giá tre volte.
Situata nel cuore di Principe Real, in Rua D. Pedro V, 129 a Lisbona, é quasi un passaggio obbligato per chiunque sia in centro.
Consiglio di arrivare fuori dagli orari “normali”. Il locale é aperto tutto il giorno e si puó mangiare a qualunque ora - per evitare le file, pianificate un pranzo o una cena prestissimo o tardissimo.
Andateci piano con il pisco - quello piccante é buonissimo, ma non sentite l’alcol.
O Talho
Ero giá stata da O Talho, l’altro ristorante di Chef Kiko un paio di volte. Una volta, proprio prima che la pandemia chiudesse voli frontiere e ristoranti, avevamo pranzato al bancone del ristorante con una buona tartare e delle gustose patatine fritte.
Un’altra volta ci sono stata a cena per i dieci anni di apertura di questo spazio. Mangio meno carne di un tempo, ma se dovessi pensare di mangiare carne sceglierei sicuramente ancora una volta una tartare, oppure una carne invecchiata alla griglia.
Ovviamente con le patatine fritte.
A due passi dal Corte Inglés, raggiungibile con la metro (la fermata S. Sebastião é proprio sull’uscio in R. Carlos Testa 1B) é “il” ristorante di carne di Lisbona. Tantisismi gli emuli, tra cui il super kitch Sala de Corte.
Ha una sezione macelleria e gastronomia, in cui si possono comprare da asporto sia tagli di carne premium, che preparati da finalizzare a casa e prodotti pronti da riscaldare.
Le Bleu
Inusuale e ironico, serve un polpo che sembra bruciato ma non é ed un risotto che non é fatto di riso. Insomma, un ristorante dove il cibo é anche divertimento e che pur essendo un ristorante di qualitá, non si toglie lo sfizio di giocare e divertirsi un po’.
Io mi sono divertita enormemente con piatti che non sono quello che sembrano - iconico una specie di nigiri in cui il riso é un marshmallow di brodo di pesce. Uno chef scanzonato, in un ristorante boho chic.
Ci tornerò, perché il falso risotto vegetale e il polpo sono piatti super appetitosi che non vedo l’ora di riprovare.
Aperto questa estate in Campo de Ourique al lato di Taberna da Esquina in Rua Saraiva de Carvalho 131, é un ristorante di pesce con ottime opzioni vegetariane.