Questa rubrica nasce quasi per gioco: ogni volta che un giornalista gastronomico/enologico/hospitality viene in Portogallo, io leggo attentamente quello che scrive.
È un esercizio necessario, perché mi spinge fuori dalla mia zona di conforto e mi pone davanti dilemmi stilistici ed editoriali che, quando scrivo su ispirazione personale non ho.
Mi diverto tantissimo a riscrivere questi articoli. Cosí ho pensato: perché non far divertire anche voi?
Come sapete, non amo scrivere di cuochi né di ristoranti.
Preferisco scrivere di fenomeni, di cultura gastronomica, di cibo, di sociologia e filosofia. La gastronomia per me é ben altro, ma la stampa non la pensa cosí.
Per questo, in questo settore sono arrugginita.
Uno dei motivi che mi spinge a questa nuova rubrica di riscrittura é cercare di migliorare il mio stile, confrontandomi con l’esistente.
Questa volta sono fortunata e negli articoli in uscita capitano ristoranti o hotel che mi piacciono e che frequento. Altre volte, mi devo spingere fuori dalla comfort zone e visitare luoghi che non avevo in mente di visitare.
Esercizio, lo chiamo giocosamente.
Qualche tempo fa il giornalista Gualtiero Spotti ha scritto per Cook_Inc su Feitoria, il ristorante stellato a Lisbona, che ha cambiato chef dopo la partenza di João Rodrigues. Gualtiero é forse il giornalista italiano che più visite ha fatto al Portogallo, e ci siamo incontrati una volta a Bergamo, a Da Vittorio, per un pranzo memorabile.
Purtroppo, anche lui viene in Portogallo quasi solamente con press trips guidate e quindi anche nel suo caso, molte delle recensioni soffrono del mal comune di tutte le altre: dicono bene, dicono poco, e non hanno molto sapore.
È molto difficile scrivere “salato” quando si sa che non si può uscire più di tanto dal seminato.
È molto più facile scrivere quando in un ristorante ci si va più di una volta, e si é pagato il conto di tasca propria ogni volta, prendendo anche delle “musate”, e ci si sente liberi di dire quello che sia vuole, ovviamente nel rispetto per il lavoro e l’impegno altrui.
Ho deciso dunque di esercitarmi con questo articolo su Feitoria: cosa avrei scritto, se l’articolo fosse stato commissionato a me, da voi lettori? Trovate il mio esercizio precedente qui.
Buone letture!
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