Oltre il baccalà: vita gastronomica in Portogallo

Oltre il baccalà: vita gastronomica in Portogallo

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Oltre il baccalà: vita gastronomica in Portogallo
Oltre il baccalà: vita gastronomica in Portogallo
Riscritture: Feitoria

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Prendiamo un articolo, riscriviamolo

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Gastroillogica
gen 03, 2024
∙ A pagamento
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Oltre il baccalà: vita gastronomica in Portogallo
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Riscritture: Feitoria
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Questa rubrica nasce quasi per gioco: ogni volta che un giornalista gastronomico/enologico/hospitality viene in Portogallo, io leggo attentamente quello che scrive.

È un esercizio necessario, perché mi spinge fuori dalla mia zona di conforto e mi pone davanti dilemmi stilistici ed editoriali che, quando scrivo su ispirazione personale non ho.

Mi diverto tantissimo a riscrivere questi articoli. Cosí ho pensato: perché non far divertire anche voi?

Feitoria nel tempo dello Chef che c’era prima di quello attuale, circa autunno 2021

Come sapete, non amo scrivere di cuochi né di ristoranti.

Preferisco scrivere di fenomeni, di cultura gastronomica, di cibo, di sociologia e filosofia. La gastronomia per me é ben altro, ma la stampa non la pensa cosí.

Per questo, in questo settore sono arrugginita.

Uno dei motivi che mi spinge a questa nuova rubrica di riscrittura é cercare di migliorare il mio stile, confrontandomi con l’esistente.

Questa volta sono fortunata e negli articoli in uscita capitano ristoranti o hotel che mi piacciono e che frequento. Altre volte, mi devo spingere fuori dalla comfort zone e visitare luoghi che non avevo in mente di visitare.

Esercizio, lo chiamo giocosamente.

Qualche tempo fa il giornalista Gualtiero Spotti ha scritto per Cook_Inc su Feitoria, il ristorante stellato a Lisbona, che ha cambiato chef dopo la partenza di João Rodrigues. Gualtiero é forse il giornalista italiano che più visite ha fatto al Portogallo, e ci siamo incontrati una volta a Bergamo, a Da Vittorio, per un pranzo memorabile.

restaurantefeitoria
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Purtroppo, anche lui viene in Portogallo quasi solamente con press trips guidate e quindi anche nel suo caso, molte delle recensioni soffrono del mal comune di tutte le altre: dicono bene, dicono poco, e non hanno molto sapore.

È molto difficile scrivere “salato” quando si sa che non si può uscire più di tanto dal seminato.

È molto più facile scrivere quando in un ristorante ci si va più di una volta, e si é pagato il conto di tasca propria ogni volta, prendendo anche delle “musate”, e ci si sente liberi di dire quello che sia vuole, ovviamente nel rispetto per il lavoro e l’impegno altrui.

Ho deciso dunque di esercitarmi con questo articolo su Feitoria: cosa avrei scritto, se l’articolo fosse stato commissionato a me, da voi lettori? Trovate il mio esercizio precedente qui.

Buone letture!

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