Come ammazzare culinariamente un italiano in visita in Portogallo: massada, arroz malandrinho, rancho.
Paese che vai, usanze che incontri.
È verissimo che noi italiani siamo un po’ campanilisti ed attaccati alle nostre abitudini alimentari, e che come i nostri cugini francesi, riteniamo la nostra gastronomia la migliore del mondo.
Questo arroccamento a volte ci porta a prendere delle solenne e sonore cantonate: magari noi voi lettori direttamente, che vi deliziate con la gastronoma estera, ma sicuramente avete qualche amico o parente che, alla ricerca di pizza, risotto o pasta in un paese straniero, ha preso una bella scottatura morale.
La regola d’oro che mi sento di dare é sempre quella di evitare piatti che sembrano italiani, anche quando non lo sono.
Risotti, paste, pizze vanno spesso rimandate a quando si torna a casa: se anche in Portogallo ci sono buoni ristorati italiani (e vi darò qualche dritta in coda al post), ricordate sempre che i loro clienti sono i residenti, e che quindi, inevitabilmente, alcuni gusti vengono, percorsi dire, addolciti.
L’anno scorso, se vi ricordate, avevamo parlato dei “falsi amici”, delle cose che assolutamente un italiano dovrebbe evitare quando visita il Portogallo. Trovate tutto qui:
Oggi vorrei darvi un po’ di contesto addizionale.
Il perché é una delle ragioni di questo blog, oltre che la divulgazione pura e semplice delle bellezze portoghesi e del perché dovreste viaggiare (non fare turismo) in Portogallo.
Studiando il contesto gastronomico portoghese, il suo contesto socio-culturale ed anche economico ed antropologico, ma soprattutto storico e geografico, potrete familiarizzarvi con una realtà che é molto simile, ma al contempo molto diversa dalle realtà italiane cui siamo abituati.
Iniziamo con la massada de peixe.
Avete presente i tubetti di pasta arrotondati? Immaginateli immersi in un brodo di pesce, da consumarsi drammaticamente scotti.
Un disastro culinario, per noi. Una delizia senza eguali, per molti portoghesi.
Sempre in tema di pappette scotte con ingredienti che invece dovrebbero essere al dente, e brodi lunghi, ecco entrare il riso.
L’arroz malandrinho, per la precisione.
Non importa come: con il pomodoro, al pesce, sempre e comunque il riso che qui chiamano arroz malandrinho é una sorta di minestra acquosa con dentro del riso scotto.
Il rancho é un altro livello di tortura per noi: una sorta di stufato di carne e verdure, con della pasta.
Potrebbe essere elegante e delizioso come la nostra pasta e fagioli, oppure i ciceri e tria, ed invece no: é un impasto melmoso di sapori che si annullano vicendevolmente, cementificandosi in una disperazione gastronomica che parla solo di fame cieca e furibonda e povertà.
Per controbilanciare, invece, vi lascio un suggerimento per qualcosa da provare assolutamente: la mousse al cioccolato.
In Portogallo, infatti, la mousse viene arricchita dal tuorlo d’uovo, rendendo questa ricetta che da noi tutto sommato é leggera e spumosa, una crema corposa, golosissima, ricca e decisamente ghiotta.
Vi lascio qui di seguito alcune idee per dove non mangiare massava, rancho e arroz malandrinho (e cosa invece mangiare al loro posto) ed una bella ricetta per la mousse al cioccolato “alla portoghese”.
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