Un'istituzione portoghese: il bancone del bar, a pranzo
E ne frattempo, ho provato per voi "Canalha", il nuovo bancone dello Chef João Rodrigues
Ci sono banconi famosissimi la Lisbona.
Pieni di storia e di storie intriganti da farsi raccontare.
E ce n’é uno nuovissimo, tra i banconi di Lisbona: il ristorante Canalha di João Rodrigues, che sono andata a trovare casualmente, come chaperon e compagnia ad un amico giornalista che ne sta scrivendo per una rivista internazionale e molto prestigiosa.
C’é, tra i “foodies” portoghesi, chi piange per la scomparsa classica dell’atmosfera che era di Gambrinus, con il pensionamento dei vecchi camerieri, e chi invece gioisce dell’effervescenza di un nuovo bancone che nasce per coltivare le memorie gastronomiche di questa generazione: rispettoso, ma non ingessito, dal passato.
Bravo, João!, dico io.
Seduta al bancone, ovviamente, ho iniziato a pensare al suo ruolo nella gastronomia e nella mitologia portoghesi, e alle somiglianze e differenze tra Spagna e Portogallo nell’uso e consumo di questo elemento.
Del bancone e della sua funzione apotropaica vorrei davvero parlarne con
, con e con che di banconi, al di lá della frontiera lieve che separa questi due Paesi iberici, se ne intendono. E vorrei parlarne con perché se noi in Italia ci aggrappiamo al bancone del bar per un caffé e una pastarella, qui in Iberia invece ci si abbarbica al bancone della “tavola calda” per mangiare - salato, ma solo nel gusto, perché il prezzo é, o dovrebbe essere, popolare.Popolare come “wannabe”, anche, in incerto senso.
Pochi giorni dopo l’apertura di Canalha, il furbo imprenditore di Plateform ha infatti aperto Imanol, una “barra basca” (definita cosí da loro), un posto dove mangiare pintxos, in Principe Real (location tutt'altro che popolare nel senso di popolo, se proprio la mettiamo su questo piano, ma molto popolare per i turisti e gli affluenti, visto il target generale dei ristoranti e hotel presenti, il loro ticket medio, ed il costo degli appartamenti sopra e vicino ad essi).
A Lisbona é sempre cosí: arriva una buona idea, ci si fiondano in cento.
Prevedo che nel 2024 avremo un proliferare di “barra”, fino alla noia. Ma almeno ci saranno più “barras” per tutti!
Anche per i saudosistas dell’aperitivo come la sottoscritta.
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In questo articolo, parlo anche dei veterani della categoria a Lisbona: Gambrinus, O Galeto, Versailles. Ce ne sono tantissimi di questi locali, classici e senza tempo, praticamente in ogni luogo.
C’é persino un ristorante a Santarém che si chiama proprio “O Balcão”, in onore di questa tradizione iberica di mangiare inpiedi o seduti su sgabelli alti, aggrappati al bancone di una “tavola calda”.
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